La performance particolarmente positiva dell’Ateneo è frutto soprattutto della valutazione della ricerca svolta nei Dipartimenti, delle nuove assunzioni di personale ricercatore e alla gestione del cosiddetto “costo standard” per studente: la nota che concorre maggiormente a questo risultato riguarda proprio la capacità dell’Ateneo di incrementare il numero di studenti e la quantità di iscritti “in corso”, tenuto conto della tipologia di studi, delle dimensioni dell'ateneo e dei contesti economici, territoriali e infrastrutturali in cui opera l'università.
"Dopo una prima valutazione dei parametri forniti dal Miur — commenta il rettore Cesare Emanuel — non possiamo che ritenerci estremamente soddisfatti di questa assegnazione, importante per garantire una nostra crescita ulteriore nel prossimo futuro. L’Upo costituisce una realtà in netta crescita e, considerando i dati fornitici dal Miur, in controtendenza rispetto al dato nazionale e a quanto accade per gran parte degli altri atenei del nord-ovest. Nel nostro ventesimo anniversario l’incremento del FFO è un’ulteriore conferma di crescita e consolidamento della nostra realtà accademica, raggiunta grazie al concorso di impegno e dedizione di tutte le anime che la compongono".
Le Università che hanno visto incrementata la loro quota di Fondo di Funzionamento Ordinario sono, oltre all’Upo, quelle di Bergamo, Brescia, Catanzaro, Chieti e Pescara, Foggia, Insubria, Politecnica delle Marche, Milano, Modena e Reggio Emilia, Napoli Federico II, Napoli L’Orientale, Napoli Parthenope, Padova, Pisa, Salerno, Sannio, Torino, Tuscia, Venezia Ca’ Foscari, Sissa Trieste, Imt Lucca e Sant’Anna Pisa.
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